lunedì 16 settembre 2013

Oggi è il grande giorno, tutti fissi e attenti a osservare le operazioni di rotazione del relitto della Costa Concordia sulle rive dell'Isola del Giglio.
Proviamo a immaginarla così, come se a fare quest'operazione sotto gli occhi di tutti i media nazionali ci fossi io e un mio ipotetico team.
Il progetto è un "progettone" e verrebbe assegnato a un ingegnere esperto, supponiamo all'ingegner Cane, accompagnato dal fedele ingegnere bilaurea e dallo sguattero giovanile di picassiana bellezza.
Ma arriva il grande giorno. A metterci mano siamo noi, giovani operai conosciuti come i ragazzi operation. Tutti insieme pronti per questa attività definita "da 5 minuti" o più semplicemente "una menata".
Siamo in posizione, ognuno con la sua fune, di indubbia provenienza, da tirare. Chi avrà fatto la gara per l'acquisto? Forse che si sia deciso con una gara di... go-kart?. Tira tira, la nave si deve girare.
Una nostra vecchia conoscenza, di Blackberry dotata, ruota costantemente con un pedalò attorno al relitto della nave creando quel filo d'ansia necessario per tenere alta la tensione.
Siamo tutti all'opera, una fatica bestiale, altro che "menata da 5 minuti".... il sudore cresce, l'ansia e la tensione anche... quando all'improvviso... un rumore bestiale, un tonfo, sembra un terremoto, lo è: le corde non hanno tenuto, chi ha progettato evidentemente ha sbagliato qualcosina, la nave cade, un'onda anomala si alza e sommerge tutta l'isola.
L'ingegnere in quel momento non c'è, lo sguattero sta momentaneamente occupato su Whatsapp e il fedele bilaurea? Lo avevamo lasciato in un ristorantino in compagnia di due fornitori e del grande Boss intenti a rivendere il relitto come nuovo.
É a quel punto che si sente forte nell'aria un urlo "Usti Usti, mi sa che tocca rivedere un attimo la cosa".
Awanagana guys, questa è la vita.

PS: ogni riferimento a persone o fatti reali è utile ai soli fini del racconto.